Prima parte del racconto del nostro breve viaggio
alla scoperta di Nagasaki e dei suoi dintorni. ⛪🍜

La destinazione di questa volta è la sfaccettata Nagasaki, dove siamo stati per qualche giorno circa un mese prima della commemorazione per le vittime della bomba atomica (di cui abbiamo parlato in questo articolo), in pieno periodo di tsuyu (stagione delle piogge), anche se i nuvoloni sempre presenti ci hanno graziato dalla pioggia e addirittura concesso qualche momento di sole. 😎

Nagasaki si trova nell’isola di Kyushu, nella parte meridionale del Giappone, e deve la sua notorietà alla recente tragedia nucleare, ma la sua storia e ricchezza culturale sono ben più antiche e uniche di quanto si sappia.
Uno dei pochi porti accessibili agli occidentali, per secoli questa città è stata la sola finestra del Giappone sull’Europa e l’Occidente, causando una permeazione della cultura nella quotidianità della città; esempio più evidente nella cucina, come il famoso tempura o il dolce kasutera.

Immancabile merenda a base di kasutera, il dolce simbolo di questa città, presso uno dei locali storici.

Inoltre, per la lunga presenza di una forte comunità cinese, la città ha assorbito anche le vivaci tradizioni e i ricchi sapori di questa cultura.

Durante lo shogunato Tokugawa, il Giappone ha trascorso due secoli di chiusura dei confini, lasciando aperti agli stranieri solo alcuni porti. Il controllo del governo era così severo che questi erano segregati in quartieri separati il cui unico ingresso era sotto stretta vigilanza. Nel caso di Nagasaki, vi erano due isole artificiali, oggi integrate nella città; una per i cittadini cinesi, l’altra per gli occidentali, principalmente portoghesi e olandesi.

L’ingresso a Deshima è ancora preservato con tanto di guardia in abito d’epoca.

La seconda isola, a forma di ventaglio, è detta Deshima ed è stata riconosciuta come importante luogo storico. Edifici di palese aspetto orientale nascondono al loro interno una strana commistione di arredamenti giapponesi ed europei, permettendo uno scorcio su quella che poteva essere la vita di uno straniero a quei tempi.

Uno scorcio degli interni dell’abitazione di un funzionario europeo. La giustapposizione tra elementi giapponesi ed europei non sempre è ben riuscita.

Altro elemento interessante di questa città è la presenza di chiese cristiane, o “sale del Signore del Cielo”, come viene tradotta “chiesa” in giapponese: sentire inaspettatamente il suono delle campane in Giappone dà una sensazione di strana familiarità che non può essere facilmente ignorata e ci porta a sentirci un po’ a casa nonostante l’evidente distanza.

La chiesa Oura.

Se cercate un clima europeo con un tocco esotico e vibrante della Cina, una cucina ricca di sapori da scoprire e il fascino delle città di porto, sapete ora dove andare!
Da non perdere: la vista notturna sulla lunga e stretta baia di Nagasaki, per un tocco, perché no, romantico alla fine della vostra visita.

Vista notturna della caratteristica baia di Nagasaki dal Monte Inasa.

Il nostro viaggio per la prefettura di Nagasaki prosegue in questo articolo!


1 Comment

Nagasaki e dintorni (parte 2) - La Tua Guida In Giappone Blog · 13/03/2021 at 12:43 AM

[…] Hai perso la prima parte del viaggio? La puoi trovare qui! […]

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