Una tradizione antica che può essere rivissuta ogni anno.

È iniziato settembre, l’estate è agli sgoccioli e l’autunno invece avanza. Assecondando l’attenzione tipica del Giappone al susseguirsi delle stagioni, oggi parliamo di un’attività che celebra la natura e la sua bellezza e che vive il suo momento più intenso proprio durante l’autunno: lo tsukimi, o contemplazione della Luna.

La composizione classica per festeggiare lo tsukimi.
La storia

Usanza introdotta in Giappone dalla Cina attorno al IX secolo, inizialmente era un’attività esclusiva dell’aristocrazia, soprattutto durante il periodo Heian, che si intratteneva in convivio con composizioni di poesie e bevute per accompagnare lo spettacolo della Luna.
Nei periodi successivi la tradizione ha conosciuto una divulgazione tra tutti i ceti della popolazione e le modalità sono andate cambiando, fino a raggiungere quella attuale, in cui è forte il sentimento di gratitudine per il raccolto stagionale.

Secondo la tradizione, questa contemplazione avviene nella quindicesima notte dell’ottavo mese (jugoya) secondo il calendario lunare e la luna piena di questa notte in giapponese è detta “Luna celebre di mezzo autunno” (chushu no meigetsu).
Questa, secondo il calendario gregoriano, oscilla approssimativamente ogni anno tra le due settimane che precedono e seguono l’equinozio di autunno. Altro nome con cui è conosciuta questa luna è “Luna celebre delle patate” (imo no meigetsu), poiché in questo periodo si raccolgono le patate dolci (satsumaimo) e il taro (satoimo).

Il san-tsukimi

In Giappone invece si è sviluppata l’usanza peculiare del san-tsukimi (le tre lune da contemplare): oltre al jugoya, è consuetudine contemplare anche la luna piena della tredicesima notte del nono mese (jusanya) e quella della decima notte del decimo mese (tokanya).
In questo caso si parla anche di “Luna celebre dei fagioli” o “delle castagne” (mame/kuri no meigetsu), perché, similmente alla precedente, in questo periodo sono raccolti gli edamame e le castagne, nel caso del jusanya; il tokanya è legato al raccolto del riso.

Nel vassoio troviamo un assortimento delle primizie di questa stagione: il taro, i kaki e le castagne.

L’odierna pratica prevede delle offerte per la notte a seconda del raccolto del momento, come detto in precedenza; alcuni elementi però sono in comune e sono essenziali a costruire il paesaggio che si presenta sull’altarino (o il ripiano utilizzato): gli tsukimi-dango, dei fagotti di riso a forma di luna piena, tradizionalmente 15, e degli steli di miscanto, che si dice siano graditi alla divinità della luna.

Per chi la notte dorme…

È possibile fare tsukimi anche nella vita di tutti i giorni, in quanto il termine indica l’uso dell’uovo a crudo e all’occhio di bue, soprattutto in piatti come gli udon : il cerchio perfetto del tuorlo sarà la luna piena nel cielo del vostro piatto.

Se non volete perdervi le lune più belle dell’anno, ricordatevi di alzare gli occhi al cielo in queste notti:
Jugoya – 01/10/2020
Jusanya – 29/10/2020
Tokanya – 24/11/2020

O, se ve ne doveste dimenticare, potete sempre dire una piccola preghiera di ringraziamento davanti a un bell’uovo all’occhio di bue! 🌝🍳


1 Comment

Takigyo - La Tua Guida In Giappone Blog · 14/03/2021 at 12:47 AM

[…] Parlando di Luna, della sua attesa e contemplazione, ti consigliamo questo articolo! […]

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